Le azioni che ciascuno può mettere in atto per ridurre il proprio impatto energetico sono molte e diverse: usare l’elettricità, l’acqua e il gas con ponderazione; acquistare prodotti locali; auto-produrre ciò che altrimenti si comprerebbe; riparare ciò che è possibile prima di acquistare
prodotti nuovi; non utilizzare l’auto se non indispensabile…
L’educazione ad un utilizzo responsabile dell’energia, al rispetto dell’ambiente, ad una riduzione del ricorso a tutto ciò che richiede forti consumi di petrolio, a modalità alternative di soddisfare i bisogni quotidiani, assume un ruolo fondamentale nel perseguire la sostenibilità ambientale e di sviluppare strategie di riduzione dei consumi. E’ interessante riflettere sul fatto che a possedere molte delle competenze necessarie a trovare soluzioni alternative alle abitudini “divora-petrolio” sono spesso le persone anziane, cresciute in un contesto socioeconomico in cui i concetti della sostenibilità ambientale e del “km zero” erano applicati “naturalmente” ed ante-litteram. Fino al secondo dopoguerra, infatti, la vita sociale ed economica Italiana è stata fortemente legata al territorio e alla prossimità: l’acquisto di beni e servizi provenienti da lontano era fortemente ridotto e l’autoproduzione era frequente. Conseguentemente, benché non dettati da ragioni ecologiche ma prevalentemente economiche, i comportamenti e le abitudini erano coerenti con l’idea del basso impatto ambientale e le competenze per attuarli (ad esempio coltivare un orto, produrre il
pane, cucire i propri abiti) diffuse e necessarie. Con questo progetto, finanziato dal Dipartimento delle Politiche per la Famiglia della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, si propone quindi di leggere il tema dell’educazione ambientale in chiave intergenerazionale, promuovendo la partecipazione attiva degli anziani alla vita della comunità, la loro inclusione sociale, il loro impegno nel volontariato e la promozione di una loro
immagine positiva attraverso la loro valorizzazione in quanto portatori di competenze specifiche che possono aiutare le generazioni più giovani ad assumere comportamenti ecologicamente sostenibili.
Il progetto, coordinato dal Comune di Nogara, interviene anche sui Comuni di Sorgà, Gazzo Veronese, Concamarise, Salizzole.